La giornalista Biondi, presenta il suo nuovo lavoro letterario sabato 11 maggio a Bogliasco. Pennellate di fantasie, storie vere, con interviste a studiosi La presidente della Brè Edizioni, Silvia Ripà: “Il romanzo di Paola Biondi che vi accingete a leggere è una storia di fantasia, verosimile come tutte le belle storie di fantasia, ma contiene alcune vicende vere: le interviste che Paola, in quanto giornalista di un importante gruppo editoriale, ha effettuato nel tempo con illustri personaggi. Gli studiosi citati sono realmente esistenti e le informazioni derivano da interviste rilasciate proprio all’autrice. Alcuni tra i più noti di cui si parla nel romanzo: Tonino Guerra, Alejandro Jodorowsky, Lorenzo Ostuni, Leonard Susskind, José Argüelles, Deepak Chopra, Daisaku Ikeda“. Sinossi. Lara è una giornalista affermata, felicemente sposata e madre di due figlie, che svolge il proprio lavoro con passione e conduce una vita “normalmente” privilegiata. Nel cuore custodisce un tenero ricordo d’amore legato a una collana di perle. Il particolare momento professionale che sta vivendo la porta ad affrontare, attraverso le testimonianze di gente comune ma anche di personaggi famosi, eventi e fenomeni apparentemente inspiegabili. Lara incontra scienziati, ricercatori di scienze di confine, guaritori, esperti di esperienze esoteriche e civiltà scomparse, filosofi; lo fa con un approccio intellettualmente distaccato, da cronista. Eppure, quel mondo che suscita profonde domande sull’universo, sul senso stesso della vita, inizia a incuriosirla e affascinarla. Quando il suo privato crolla, togliendole di colpo serenità e certezze, saranno proprio gli incontri, anche personali, ad aiutarla a uscire dalle macerie. Fra testimonianze e coincidenze, i fatti che accadono in maniera solo apparentemente disordinata e casuale le svelano insospettabili significati e interconnessioni. Lara realizza che il mistero più grandioso non è teoria da massimi sistemi, ma vita quotidiana; glielo insegna l’amore in tutte le sue forme, che si manifesta non solo nelle relazioni, negli affetti e nell’erotismo, ma proprio nella dimensione sottile dell’esistenza. Nonostante le ferite, la protagonista riuscirà a guardare al futuro e a ritrovare l’ironia e la forza di rilanciare, traendone insegnamento anche per le sue figlie. Ci sono tante storie, le cose della vita sembrano inghiottirle; eppure, a volte succede che un bel momento, magari dopo un tempo lunghissimo, improvvisamente si creino le condizioni perché fatti e accadimenti solo apparentemente scollegati fra loro vadano ad allinearsi, svelando il senso sottile che li unisce tutti: proprio come perle su un filo. “Usque dum vivam et ultra” si erano detti lei e Sergio… quel filo sottile era l’amore”. Recensioni Roberta Spadotto (giornalista Gente) 31/10/2017: Una storia che tiene dalla prima all’ultima pagina. L’autrice ci accompagna nel percorso di crescita di una donna, delle sue difficoltà e degli “andirivieni” di umore, consapevolezza e rilanci, che non è scontato. Ho trovato bello l’effetto che si ottiene passando in qualche modo dai “passaggi” interni a quelli esterni, dà un’impressione di calore e familiarità. La protagonista, in qualche modo, trasmette fiducia e “carica umana”. Elisabetta Castiglioni 24/3/2020: Il titolo la dice lunga: “L’amore sottile”. E quello che Paola Biondi, giornalista per Cairo Editore, evoca in tutta la vicenda sentimentale interiore narrata nel suo primo romanzo. Quanto di autobiografico esista in esso lo deduciamo dai suoi racconti cronachistici che frammentano la vicenda della protagonista Lara, donna realizzata sotto tutti gli aspetti, che improvvisamente vede la sua esistenza affettiva crollare dopo molti anni di matrimonio perché il marito si è innamorato anche di un’altra. In quell'”anche” si sviluppa tutta la sua crisi: l fine di un matrimonio e l’inizio di una nuova vita, basata sull’analisi dell’io femminile tra tormento, ricerca dell’altro e scavo ancestrale del subconscio. C’è un legame, tuttavia, tra memoria e presente, forse dettato dal ricordo di una collana di perle, forse imposto da esperienze paranormali che la sua professione – anche la protagonista del romanzo è una giornalista – la catapulta a vivere. Una vicenda, quella personale, che la porta a conoscere e riconoscere la sua metà coniugale anche, e soprattutto, in quei momenti di lontananza per lei forzata, per lui doverosa; momenti che tuttavia la trascineranno parimente in relazioni contrastate o di maggior introspezione a partire dal confronto con le due figlie femmine, che proprio in quanto femmine, la supporteranno nella lotta al maschio traditore ma solo inizialmente, per riconquistare un rapporto materno perduto, allontanandosi successivamente, in fuga verso un’indipendenza biologicamente obbligata. Lara è sola ma contornata di machos conquistatori, cede alle lusinghe galanti, pur sapendo che trattasi solo di un diversivo alle sue pene: eppure è quella conoscenza forzata di se stessa, tra passato remoto e presente, a guidarla verso l’insegnamento dell’amore, un sentimento che non può dipendere dall’altro ma solo da se stessi, e che trova soddisfazione nella piena curiosità ed immersione nell’esistenza e in tutto ciò che ci propone. Come ad esempio una scena di erotismo triangolare, magistralmente illustrata dall’autrice senza però cedere alla confezione bomboniera di certi romanzi Harmony, ma conservando la lucidità psicologia di un io narrante femminile che, nonostante il dolore, ha saputo e voluto godere le occasioni che la vita, o forse il caso, ha voluto presentarle. Le parole dell’autrice: “La ragione umana ha esplorato per mezzo della filosofia e della scienza territori di conoscenza sempre più vasti e complessi. Tuttavia la mente razionale, per sua stessa natura, limita questa espansione. Che cosa sono le “energie sottili”? Esistono altre dimensioni dell’esistenza? Che cosa conoscevano le antiche civiltà, che noi non sappiamo? Si deve credere agli UFO? E’ vero che i luoghi “ricordano” gli avvenimenti che vi si sono svolti? Come si può diventare più felici nella vita quotidiana? Sono queste le domande che Lara, la protagonista de “L’amore sottile”, si trova a incontrare a causa della sua professione. La sorpresa che l’attende è che non avrebbe mai immaginato quanto, anche grazie a questi insoliti temi, la sua sofferenza le avrebbe offerto l’occasione di approfondire la propria consapevolezza esistenziale. Quando non troviamo risposte adeguate, possiamo provare a guardare da un’altra prospettiva. In tal senso sono preziose le esperienze di chi si è già avventurato nelle sfaccettature della conoscenza, raccontandone gli aspetti straordinari. In quest’epoca incerta che forse ha bisogno di riappropriarsi anche di spiritualità, quando si affrontano argomenti connessi alla natura dell’essere umano, l’informazione obiettiva e una corretta divulgazione rivestono un peso particolare: per questo sono grata ai testimoni che mi hanno permesso di farne la cronaca, traendone spunto per il mio romanzo”.
Chi è Paola Biondi. E’ nata a Napoli, ha compiuto gli studi classici a Torino, presso la cui università ha studiato antropologia culturale e storia delle religioni. Giornalista professionista, vive e lavora fra Milano e il Golfo Paradiso della Riviera ligure di Levante. L’amore sottile è il suo primo romanzo, giunto alla sua seconda pubblicazione. È stata redattrice presso le redazioni Arte e Antiquariato della Cairo Editore; precedentemente redattrice di costume nel settimanale familiare Diva e Donna (Cairo Editore), diretto da Silvana Giacobini, dove è stata titolare della rubrica “Ai confini della realtà”; caporedattore centrale nel mensile d’immagine internazionale e tecnica fotografica professionale Photo Italia (Hachette – Rusconi); redattrice di design presso il mensile Spazio Casa (Rusconi). Conduttrice di convegni, autrice per trasmissioni tv anche su RaiUno e autrice e conduttrice di serie a puntate su RTB Network e SKY, è ideatrice di nuovi progetti editoriali ed editor. I suoi saggi: “Mistero” per Anima Edizioni, dove ha riunito le dirette testimonianze di personaggi famosi, studiosi, scienziati e gente comune di fronte a fenomeni inspiegabili ed esperienze insolite. “Il design in Italia dell’arredamento domestico”, per Umberto Allemandi Editore, con 476 biografie di architetti e designer che hanno lavorato per le aziende italiane dagli anni Cinquanta fino ad oggi. La seconda edizione del libro sarà presentata sabato 11 maggio p.v. c/o Sala “B. Ferrari”, Via inferiore Vaglio 1, Bogliasco (GE).

Di Marcella Baldassini

Grafico editoriale e giornalista professionista iscritta all’Ordine nel 1994. Ho curato la veste grafica per numerose riviste di arredamento (Domus, Gioia Casa, Spazio Casa) e settimanali femminili di attualità, gossip e benessere (Gente, Vitality). Da sempre appassionata d’arte, design, e psicologia. Ho lavorato, inoltre, con l’Editoriale Domus, Rusconi Editore - Hearst, Editoriale Jackson e in varie agenzie di pubblicità come visual. Ho collaborato anche con ultimaparola.net e stadio5.it

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