L'ultima volta che l'Udinese è stata prima in Serie A è stato dopo un 3-0 al Novara, il 23 ottobre 2011

I friulani ribaltano il Parma e si portano in testa della classifica di Serie A, dopo quasi tredici anni. Il Napoli travolge il Cagliari (sfortunato), mentre Empoli e Monza fermano Juventus e Inter, mentre il Torino, altra ex capolista, è imbavagliato dal Lecce. Milan convincente contro il Venezia. Vittoria dell’Atalanta sulla Fiorentina. Lazio di misura sul Verona. Pareggiano anche Roma e Bologna

La quarta giornata di Serie A ha regalato i primi botti di questo campionato. Al Tardini l’Udinese di Kosta Runjaić ha ribaltato il Parma di Fabio Pecchia, che non è riuscito a gestire due gol di vantaggio. Ai gol di Enrico Del Prato e Ange-Yoan Bonny dei ducali, ci hanno pensato Lorenzo Lucca e una doppietta di Florian Thauvin a portare i friulani in paradiso. Non esaltanti le prestazioni di Inter e Juventus. I campioni d’Italia sono stati fermati da un granitico Monza che a dieci minuti dalla fine era passato addirittura in vantaggio. Meritatamente al di là del possesso palla del 40% che ha evidenziato una prestazione sottotono degli uomini di Simoni Inzaghi, apparsi spenti e svogliati. Le motivazioni hanno un peso, ma la mentalità è una cosa seria. Inzaghi dovrà lavorare su questo se vorrà difendere il titolo vinto la scorsa stagione. Brutta frenata, in una partita in cui il tecnico piacentino ha azzardato un turn over che si è rivelato un mezzo suicidio. Fuori Nicolò Barella, Hakan Çalhanoğlu, Francesco Acerbi, Alessandro Bastoni per Davide Frattesi, Kristjan Asllani, Stefan de Vrij e Carlos Augusto (il meno peggio). Flop quasi annunciato, soprattutto se smembri i reparti di due terzi. Lo spazio concessoci non può dimostrare la sicumera e la sufficienza della prestazione di chi guarda l’avversario dall’alto verso il basso. La più brutta Inter da un anno a questa parte.

A Empoli ennesima frenata della Juventus che, se è vero che non subisce gol, non riesce a segnare nemmeno con le mani. A dire il vero Teun Koopmeiners, Nico González, Douglas Luiz e Pierre Kalulu devono ancora trovare meccanismi all’interno del ministero di Thiago Motta, ma là davanti si fa molta fatica. Un dubbio si solleva sulla presenza in porta di Mattia Perin al posto del neoacquisto Michele Di Gregorio. Scelta che sicuramente che solleva qualche perplessità. Un pari che non deve preoccupare, anche se la prova dei “nuovi” è stata poco convincente. Ora due sfide casalinghe contro Psv (in Champions) e Napoli per capirne di più. Il Napoli, intanto, ha fatto la voce grossa contro il Cagliari che ha trovato di fronte un ottimo Meret e una traversa che grida ancora vendetta. Dopo aver trovato una rete quasi casuale su un tiro di Giovanni Di Lorenzo (con deviazione decisiva di Mina), i partenopei sono riusciti a difendere il vantaggio grazie a tre strepitose parate del proprio estremo difensore e una traversa su tiro di Marin, prima di prendere il largo. Strepitosa la prova di Khvicha K’varatskhelia, inarrestabile e ispiratore di qualsiasi manovra offensiva. Applausi anche a Romelu Lukaku per l’oscuro lavoro, il gol e l’assist al bacio al georgiano. La squadra di Antonio Conte ha dimostrato di fare sul serio. Ora si aspettano gli inserimenti di Billy Gilmour e Scott Mc Tominay.

A Bergamo, invece, si è assistito a un match pirotecnico. Due volte in vantaggio la Fiorentina, prima con Lucas Martínez Quarta, raggiunto da Mateo Retegui, e Moise Kean, pareggiato da Charles De Ketelaere, con la zampata finale di Ademola Lookman, formato finale Europa League. Sicuramente una prova di carattere dell’Atalanta, che pare aver aggiustato un inizio traballante, soprattutto, dopo l’umiliante 0-4 contro l’Inter. Segnali di risveglio anche per la Fiorentina che fino a un paio di minuti dalla fine del primo tempo stava clamorosamente vincendo. A San Siro tutto sin troppo facile per il Milan già in vantaggio dopo 2′ grazie a un gol di Theo Hernández con la complicità del portiere dei veneziani Jesse Joronin. Da lì in poi è stata pura accademia per gli uomini di Paulo Fonseca che hanno trovato il gol anche con Youssouf Fofana e con due rigori trasformati da Christian Pulisic e Tammy Abraham. Il Liverpool è avvisato. Staremo a vedere se i fumi della crisi saranno svaniti. Il Torino non è andato oltre il risultato a occhiali grazie a un Lecce coriaceo che ha impensierito, non poco, Vanja Milinković-Savić, il portiere granata, migliore in campo. La Roma si mangia le mani, dopo il pari contro il Genoa. Gli ospiti in gol con il vincitore del Pichichi della stagione scorsa, l’ucraino Artem Dovbyk, è raggiunta al 96′ da Koni De Winter.

Il Como non riesce ancora a vincere, nonostante sia andato sul doppio vantaggio, grazie all’autorete di Nicolò Casale e al gol di Patrick Cutrone. Nell’ultimo quarto d’ora il Bologna, ancora sotto anestesia dalla cura di Vincenzo Italiano, riesce a raggiungere i lariani. Ci pensano Santiago Castro e al 91′ Samuel Illing Junior con un gran gol a giro con palla nel palo più lontano. Nel monday night la Lazio trova un importante successo con il Verona, grazie al solito Valentín Castellanos che riesce a a spezzare l’equilibrio dopo che gli scaligeri erano riusciti a trovare il gol con Casper Tengstedt che aveva pareggiato la rete di Boulaye Dia.

Di Beppe Vigani

Giornalista professionista iscritto all'Ordine dal 1993. Corrispondente, in passato, del Corriere dello Sport e delle Agenzie radiofoniche AGR e CNR, redattore a La Notte, Infront, radio MilanInter e radio Number One, oltre ad altre innumerevoli collaborazioni. Opinionista, attualmente, di Telelombardia e Top Calcio 24-7Gold

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