Atteso per la sfida tricolore contro Henchiri il 15 marzo, Francesco non ha dubbi: “In caso di vittoria, mi piacerebbe combattere per il titolo continentale”
Al PalaLido-Allianz Cloud di Milano, il 15 marzo, nel corso della manifestazione The Art of Fighting, il campione d’Italia dei pesi superpiuma (59 kg) Francesco Paparo (9 vittorie, 1 sconfitta e 1 pari) difenderà il titolo contro Nicola Henchiri (11-7 e 2 pari) sulla distanza delle 10 riprese. Si tratta della prima difesa del titolo per Francesco Paparo, che si sta allenando al Francis Boxing Team di Rho (alle porte di Milano) diretto da suo zio Francis Rizzo. Lo scorso 16 novembre, sempre al PalaLido-Allianz Cloud, Francesco Paparo ha vinto la cintura demolendo in due riprese Mohammed Diallo. Francis Rizzo è ottimista riguardo all’esito della prima difesa del tricolore: “Francesco si allena con la consueta dedizione, ma è più motivato del solito perché vuole fare il salto di qualità e combattere per il titolo europeo. Parla anche di combattere all’estero. Difendere vittoriosamente il titolo italiano è fondamentale per raggiungere questi obiettivi. Pur riconoscendo il valore di Nicola Henchiri, che non sarà un avversario facile, sono certo che Francesco riuscirà a batterlo”. Francesco Paparo è altrettanto sicuro di uscire vincitore dal ring dell’impianto in cui sono state combattute tante battaglie che hanno fatto la storia del pugilato professionistico italiano.

Francesco, come si sente a meno di due settimane dalla tua prima difesa del titolo italiano?
“Mi sento benissimo perché mi sono allenato nel migliore dei modi con i miei abituali sparring partners al Francis Boxing Team e con Mauro Forte a Roma. Mi piacciono molto queste trasferte in cui scambio pugni sul ring con pugili più esperti che hanno già combattuto per titoli internazionali. Allenandomi con loro imparo cose nuove, mi confronto con modi di combattere diversi dal mio e mi diverto anche a parlare con loro che sono sempre molto disponibili a scambiare opinioni. Finora, in tutte le palestre in cui sono stato mi hanno accolto con simpatia e mi sono trovato benissimo”.
Considera Nicola Henchiri un pugile superiore ai tuoi avversari precedenti?
“L’ho visto combattere e lo considero un pugile di valore e quindi lo rispetto. Detto questo, non lo reputo superiore ad alcuni avversari che ho già affrontato e battuto. Ecco perché sono sicuro di confermarmi campione d’Italia il prossimo 15 marzo a Milano”.
Se batterà Nicola Henchiri, difenderai per la seconda volta il tricolore?
“Non è questa la mia intenzione. Vorrei combattere per il titolo europeo, ma mio zio Francis mi ha spiegato che per raggiungere questo obiettivo devono verificarsi determinate circostanze e questo richiede tempo. In questo momento, il campione d’Europa dei pesi superpiuma è Ryan Garner (Gran Bretagna) che lo scorso 1° marzo ha superato ai punti Salvador Jimenez (Spagna). Nei prossimi mesi Ryan Garner difenderà il titolo contro lo sfidante ufficiale designato dall’European Boxing Union. Io sono presente nella classifica EBU, in quanto campione d’Italia ma prima di diventare sfidante ufficiale dovrò scalare tante posizioni. In questo momento sono numero 23. Essere campione d’Italia non mi fa entrare automaticamente tra i primi 10. Infine, si dovrà trovare un accordo con l’organizzatore dell’evento. In attesa che tutto questo si verifichi, potrei anche difendere per la seconda volta il titolo italiano”.

Ha problemi a rientrare nel limite di peso della tua categoria?
“No perché mi alleno 365 giorni all’anno e seguo un’alimentazione equilibrata. Mangio di tutto senza esagerare. Nelle due settimane che precedono il combattimento, elimino i carboidrati e mangio solo carne bianca e verdura”.
Ogni tanto, un pugile si fa male in allenamento e l’organizzatore deve trovare in fretta un sostituto. Allenandosi 365 giorni all’anno, non avrebbe problemi ad accettare un’opportunità importante con due o tre settimane di preavviso?
“Non avrei alcun problema, io sono sempre pronto a salire sul ring. Se mi chiamano per sostituire un pugile che deve combattere per il titolo europeo o per un altro titolo molto importante non mi lascerei sfuggire questa opportunità anche se dovessi combattere all’estero, a casa del mio avversario, di fronte al suo pubblico”.