Dopo la Billie Jean King Cup vinta dalle azzurre, anche l’Italia dei maschietti supera 2-0 l’Olanda e si aggiudica per il secondo anno consecutivo la Coppa Davis. Decisivo il punto decisivo di Sinner contro l’orange Griekspoor
Forse è andata come doveva, ma vincere una Coppa Davis è sempre da ricordare. La seconda di fila però è storia. Dopo lo spavento nella sfida con l’Argentina, causa la sconfitta di Lorenzo Musetti, il capitano Filippo Volandri ha cambiato il secondo moschettiere. Mossa decisiva che ha, di fatto, spianato la strada verso il trionfo. Dopo lo schiaffo dato dall’Australia, la finale contro l’Olanda è sembrata seguire il canovaccio di questa final eight di Malaga. L’eroe è stato Jannik Sinner, come da copione (superato Tallon Griekspoor 7-6, 6-2, ma il grande tennis di Matteo Berrettini è stato a dir poco decisivo.
Dopo la sconfitta di Musetti, nella prima sfida con l’Argentina, nel doppio giocato proprio con l’amico Sinner, contro la coppia Máximo González–Andrés Molteni, il tennista romano ha espresso un grande appeal verso questa Davis, sbagliando quasi nulla. Il gioco a rete e dei precisi passanti hanno levato le castagne dal fuoco, visto il poco affiatamento con l’amico Jannik. Dopo la vittoria del giocatore di San Candido contro Sebastián Báez, il punto decisivo era tutto sulle spalle dell’inedita coppia. L’abnegazione tenuta in campo a Malaga da parte di Matteo è beneagurante anche per il prosieguo della sua carriera. Di Sinner è stato già detto tutto. La Davis rappresenta per l’altoatesino il decimo trionfo stagionale, oltre ad aver raggiunto la leadership mondiale, sugellando un anno tonitruante, che solo i più grandi della storia del tennis hanno ottenuto. Ora il 2024 è all’epilogo, i pensieri vanno dall’Australia Open, di cui Sinner è il detentore. Ora si volta pagina. Quella nuova parlerà di Melbourne.