Al secondo turno del torneo di Wimbledon Sinner ha superato l’amico Berrettini in quattro set. Match epico, di un’intensità unica. Alto livello tra due italiani, che hanno sciorinato giocate di grande tennis
E’ la prima volta che un derby italiano ha divertito così tanto il pubblico di Wimbledon. Uno contro l’altro, praticamente amici. Jannik Sinner e Matteo Berrettini, già finalista nel 2021, del Grande Slam più prestigioso. E’ stata una battaglia durata tre ore e quarantadue minuti di tennis stellare, dove il romano con grandi colpi è riuscito a mettere alle corde il numero uno al mondo con giocate da campione. Il punteggio finale 7-6, 7-6, 2-6, 7-6 è lo specchio fedele di una partita giocata a mille all’ora dove Berrettini è riuscito a tenere il campo per tutto il tempo. I 28 ace dell’atleta allenato da Francisco Roig, ex allenatore di Rafa Nadal, ci hanno detto che Sinner è stato messo in difficoltà e a un certo punto è sembrato che il match potesse prendere una strada diversa. La grande risposta sul servizio del ragazzo di San Candido e la sua grande lettura tattica hanno pesato sulle spalle di Berrettini che si è dovuto arrendere proprio sul più bello.
E’ il derby italiano più bello di sempre nel campo da tennis più importante del mondo. Dopo questo match, il circuito ha preso atto che Berrettini, se lasciato in pace da contrattempi fisici, ben presto tornerà tra i primi dieci del ranking mondiale. Il 31 gennaio 2022 raggiunse la 6ª posizione del ranking ATP, a riprova che il giocatore ha stoffa per essere uno dei grandi. Proprio il 28enne alla fine del match ha sottolineato la sua prova: “Mi sono divertito, mi sentivo fiero di stare giocando contro il numero 1 del mondo, sul Centrale di Wimbledon, con milioni di italiani che ci guardavano. È una di quelle partite che tra 20 anni ricorderò con un sorriso”. “Ho giocato un grande match contro il numero 1 del mondo avuto tante chance – ha proseguito -. Il livello c’è, qualcosa che ho sempre creduto ma che ora ho dimostrato. Sono felice di aver potuto pensare solo al match, non agli infortuni o al mio corpo. Sono orgoglioso di me stesso, ma anche triste per il risultato”.
Per Berrettini è la terza sconfitta consecutiva a Wimbledon contro un numero 1 del mondo: Sinner ora, Carlos Alcaraz lo scorso anno, Novak Đoković nella finale 2021. “Questo la dice lunga di come mi sento sull’erba, di quanto Wimbledon per me sia speciale – ha riconosciuto con un pizzico di orgoglio -. Questo posto per me è sempre stato speciale, arrivando anche in condizioni non ideali. La cosa più bella è che ci sono cose da migliorare e c’è margine per crescere ancora. Questo mi dà tanto stimolo, energia per i prossimi eventi”. “A un certo punto mi sono venuti i brividi, ho sentito il pubblico impazzire – ha proseguito Berrettini -. Questa cosa non ha eguali, pensando al momento in cui non riuscivo a vedere i risultati perché soffrivo a stare fuori. Il tennis è complesso, devi essere bravo a valutare le emozioni e tirare fuori qualcosa di buono”. L’ultima dedica è per l’amicone Sinner. “Ci siamo fatti i complimenti e gli ho detto che questo Wimbledon deve andare a prenderselo. Penso che abbia sbagliato tre palle in tutto il match e non mi ha dato ossigeno. Mi aspettavo un giocatore solido, lui mi ha sorpreso ma io ho sorpreso anche me stesso per il livello a cui ho giocato. Jannik sta migliorando ogni giorno, il suo talento c’è sempre stato ma la sua capacità di leggere la partita cresce a dismisura. È uno dei motivi per cui è numero 1”.
Tocca al vincitore, il vero protagonista di questi primi sei mesi dell’anno, dove ha conquistato il primo posto nel ranking: “È stata una partita dura – ha cominciato l’altoatesino -. Abbiamo giocato entrambi bene, lui ha servito davvero bene. Ho fatto qualche errore all’inizio del terzo set e la sua fiducia è cresciuta. Ma è stata un’ottima partita, sono felice di averla vinta in 4 set”. “Tutti e due ci aspettavamo già prima un livello alto – ha ammesso -. Lui su questa superficie si muove molto bene, sapevo che avrei dovuto alzare la mia qualità e meno male che ci sono riuscito. Per come è andata, il livello è stato ben più alto di un secondo turno. Ma i sorteggi non li possiamo controllare”. Jannik ha vinto il match nei tre tie break: “Può succedere di tutto a quel punto della partita – ha provato a spiegare -. Lui in due su tre è andato avanti di un mini break, che ho recuperato subito. Il momentum a quel punto può cambiare in fretta, io ho servito molto bene e ho risposto bene. Contro Matteo, un gran giocatore sull’erba, anche i piccoli dettagli fanno la differenza. Io sono un giocatore che sente la partita, e in base a quello che sento scelgo i colpi in campo. È andata bene”. Infine le parole al miele sul rivale amico: “È bello rivederlo giocare a questi livelli. È stato un momento molto carino: abbiamo iniziato la partita con un sorriso, abbiamo finito più o meno allo stesso modo. Per un secondo turno è stata una partita difficile, ma se continua a giocare così si sa già che andrà di nuovo tanto in alto. Spero di ritrovarlo ancora”.