Nadia Battocletti, doppietta nei 5000 e 10000 metri

L’atletica leggera traina tutto lo sport italiano. Nella velocità voce grossa degli azzurri che stupiscono nei concorsi. Bene anche nel mezzofondo, mezza maratona e marcia

C’è un’Italia che va. E’ quella dell’atletica leggera. A Roma il movimento azzurro ha sfornato un’edizione senza precedenti: 11 ori, 9 argenti e 4 bronzi. In seconda posizione c’è la Francia con 4 ori, 5 argenti e 7 bronzi. Una distanza siderale figlia di una programmazione federale davvero ben strutturata sotto la guida del presidente, ex mezzofondista, Stefano Mei. Una volta eravamo surclassati dai transalpini, ma anche da Germania, Inghilterra e Russia (qui il discorso è molto diverso).

L’exploit è stato sicuramente nel mezzofondo con la doppietta di Nadia Battocletti nei 5000 (14’35″29) e 10.000 m (30’51″32), in entrambi i casi con annesso il record italiano. Nella prima gara addirittura record dei campionati europei. Un’esplosione che ha del clamoroso per questa ragazza di Cles, figlia d’arte. Altro trionfo nella mezza maratona, dove Yemaneberhan, detto Yeman, Crippa ha folleggiato in 1h 01’03 che è anche record della manifestazione. Nella stessa gara è giunto a sorpresa anche l’argento di Pietro Riva, risultato che ha permesso alla nostra nazionale di portare a casa l’oro a squadre (insieme con Eyob Faniel, Pasquale Selvarolo, Daniele Meucci e Yohanes Chiappinelli). Ori arrivati anche nella velocità sui 100 m con Marcell Jacobs (atteso, ma non scontato) che ha chiuso in 10″02 e che ha raddoppiato con la 4×100 (insieme con Matteo Melluzzo, Lorenzo Patta e Filippo Tortu, uscito deluso per l’argento nei 200) con uno strepitoso 37″82, migliore prestazione europea stagionale. Da non dimenticare l’argento di Chituru Ali in 10″05.

Primo gradino del podio anche nei 110 h con Lorenzo Ndele Simonelli, il quale con 13″05 ha stabilito il record italiano e la miglior prestazione stagionale. Nei 400 h uno straordinario Alessandro Sibilio ha centrato l’argento con il record italiano: 47″50. Grandi notizie dalla marcia femminile. Antonella Palmisano si è confermata una delle migliori del mondo sulla 20 km vincendo in 1h 28’08” davanti a Valentina Trapletti, mentre nella prova maschile ottimo bronzo di Francesco Fortunato. Medaglia d’oro in una delle gare più attese; il salto in alto. Gianmarco Tamberi, dopo aver fallito due prove a 2,29 m riusciva a superare la misura, prima di centrare i salti capolavoro. Il titolo arrivava a 2,31, ma l’atleta marchigiano alla prima prova ha superato sia 2,34 che 2,37 (migliore prestazione mondiale stagionale), regalando emozioni a cascata.

Sara Fantini al secondo lancio ha vinto l’oro nel lancio del martello con la misura di 78,18 m, superando la leggendaria Anita Wlodarczyk, tre medaglie d’oro alle Olimpiadi. Prova regale di Leonardo Fabbri nel getto del peso che con 22,45 m (migliore misura dei campionati) ha raggiunto anche lui l’oroltre . Altre medaglie sono fioccate in questa edizione. Come gli argenti di Larissa Iapichino e Mattia Furlani. La figlia di Fiona May e Gianni Iapichino con una progressione continua al sesto salto ha piazzato 6,94 m, misura che l’ha collocata dietro la favoritissima tedesca Malaika Mihambo che 7,22 alla seconda prova ha messo a tacere tutti. Il diciottenne milanese, invece ha raggiunto 8,38 m, sua migliore prestazione personale e il record mondiale Under 20, preceduto solo dal grande Miltiadīs Tentoglou balzato a 8,65 m. Brillante prestazione anche della staffetta 4×400 maschile (Edoardo Scotti, Vladimir Aceti, Riccardo Meli, che all’ultimo momento ha dovuto sostituire Sibilio, Luca Sito) che ha meritato l’argento con 3’00″81. Stesso metallo anche per la 4×400 mista con gli stessi Sito, Scotti e con Anna Polinari, Alice Mangione) che ha chiuso in 3’10″69.

Altri tre grandi medaglie di bronzo sono stati conquistate dai nostri atleti. Risultato di grande prestigio di Catalin Tecuceaunu che negli 800 m ha acciuffato il bronzo in 1’45″40, mentre Zaynab Dosso nei 100 m femminili in semifinale abbassava il record italiano a 11″’01, mentre in finale agguantava il terzo posto in 11″03. Pietro Arese, infine, raggiungeva una medaglia insperata nei 1500 m, anche se ha perdeva l’argento sul filo di lana: il crono di 3’33″34 suggellava la grande prestazione dell’atleta torinese.

Di Beppe Vigani

Giornalista professionista iscritto all'Ordine dal 1993. Corrispondente, in passato, del Corriere dello Sport e delle Agenzie radiofoniche AGR e CNR, redattore a La Notte, Infront, radio MilanInter e radio Number One, oltre ad altre innumerevoli collaborazioni. Opinionista, attualmente, di Telelombardia e Top Calcio 24-7Gold

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