I merengues superano in finale il Borussia Dormund è si aggiudicano la Champions League, la quinta di Ancelotti. Decidono Carvajal e Vinicius

Ha vinto il Real Madrid. La più cinica, la più forte, non la più bella. Complimenti a Carlo Ancelotti, alla sua quinta Champions conquistata (e 29° titolo della sua carriera), complimenti anche al Real Madrid, che è arrivato alla 15ma, più del doppio rispetto al Milan. Un plauso particolare a Edin Terzić che con la sua strategia di gioco ha messo in difficoltà gli spagnoli per un’ora. Poi la differenza che fanno i più forti. Il Borussia Dortmund ha messo alle corde i merengues con pressione e abnegazione, soprattutto sui movimenti e sulle seconde palle. Fin quando la corsa e le ripartenze hanno sostenuto i tedeschi per gli spagnoli tutto stato più difficile. Il ritorno tra i pali di Thibaut Courtois è stato salvifico per Ancelotti, che nel primo si è affidato soprattutto a lui per mantenere il risultato in bianco.

Il primo sussulto è intorno al quarto d’ora ed è di marca tedesca: lancio dalle retrovie di Nico Schlotterbeck per Niclas Fullkrug, che aggancia e tocca all’indietro per il rimorchio di Julian Brandt che in area spara malamente destro a lato. Una manciata di minuti ed è ancora il Borussia a far tremare i polsi ai tifosi madridisti: Karim Adeyemi è mandato in porta da Mats Hummels, si presenta a tu per tu con Courtois, lo aggira ma nel primo tempo si allunga la sfera, Daniel Carvajal interviene e salva il risultato. Un paio di minuti è ancora Fullkrug che, ben servito da Ian Maatsen si presenta davanti a Courtois, lo supera in allungo ma vede la palla stamparsi sul palo. E’ una pioggia battente il Dortmund e infatti è ancora Adeyemi a correre sulla sinistra, mancino incrociato respinto da Courtois e Fullkrug a porta vuota non riesce a indirizzare la palla di testa. Troppi gol sbagliati e la legge non scritta alla fine ti presenta il conto.

I tedeschi insistono, comunque, ma alla fine, nonostante le difficoltà il Real riesce a reggere e a chiudere indenne il primo tempo. La ripresa sarà un’altra musica, anche se l’inizio e sulla falsariga della prima frazione di gioco. Passano quattro minuti e finalmente si vede anche il portiere del Borussia. Punizione calciata a giro quasi sotto l’incrocio da Toni Kroos, ma Gregor Kobel con un gran volo si rifugia in corner. E’ il primo campanellino d’allarme. Poco dopo il quarto d’ora, Adeyemi crossa sul secondo palo, Fullkrug si tuffa di testa trovando la respinta con i pugni di Courtois. A venti minuti dal termine, prove di trasmissione del Real: Vinicius Junior scodella in area per l’inserimento di Jude Bellingham, il cui intervento di testa rischia di spiazzare Kobel in uscita: la palla sfila di poco sul fondo.

Poco prima della mezz’ora il Real passa. Da calcio d’angolo di Kroos deviazione di Carvajal, che con una precisione chirurgica mette la palla sul palo più lontano. Il gol fa crollare il Dortmund, che ormai è in balia dell’avversario. Qualche minuto dopo, infatti, destro piazzato a botta sicura da pochi passi di Bellingham, su assist di Eduardo Camavinga, e salvataggio in angolo di Schlotterbeck. Poi, altra punizione a giro di Kroos e altro volo di Kobel, che respinge evitando il raddoppio. Gli uomini di Terzić sono, ormai, alle corde. Ennesimo volo di Kobel, che toglie dall’incrocio il sinistro a giro di Camavinga ed è ancora l’estremo difensore che dice di no a una deviazione aerea di Nacho sugli sviluppi dell’ennesimo corner di Kroos. Il raddoppio è solo questione di secondi. Infatti, Maatsen (stremato) sbaglia, Bellingham serve il Vincius Junior, che col sinistro davanti a Kobel non fallisce. La Champions League vola verso Madrid. Game over!

Su diciotto finali, il Real Madrid ne ha perse solo tre. Carlo Ancelotti che ha guidato il Real Madrid a La Décima nel 2014 è tornato di nuovo sulla panchina nell’estate 2021 e ha riscritto i libri di storia diventando il primo allenatore a vincere cinque volte la Coppa dei Campioni, oggi denominata Champions League. Ha anche guidato il Real Madrid al titolo della Liga nel 2021/22, diventando il primo allenatore a vincere il campionato in Italia, Inghilterra, Francia, Germania e Spagna. Il Real Madrid ha ha giocato sette finali di Champions in più di qualsiasi altra squadra (Bayern e Milan hanno raggiunto quota 11).

Carlo Ancelotti alla fine della partita: “Mai abituarsi, perché è stata difficile, molto difficile e più del previsto. Nel primo tempo siamo stati un po’ pigri, abbiamo perso dei palloni e loro hanno giocato come volevano. Nella ripresa siamo stati migliori, più equilibrati”. Il tecnico ha dedicato anche un pensiero al presidente Florentino Perez: “Era molto felice. È la chiave di tutto questo: oggi supera Bernabeu, un’altra leggenda… Tanti complimenti a lui che è un grande presidente”. E su Kroos prossimo al ritiro dopo l’Europeo in Germania: “L’abbraccio? Mi ha ringraziato, lascia dopo questa partita e credo sia difficile accettarlo per noi. Lo fa però alzando una coppa dei campioni. La coppa a letto con me? No, stanotte non si dorme”.

Di Beppe Vigani

Giornalista professionista iscritto all'Ordine dal 1993. Corrispondente, in passato, del Corriere dello Sport e delle Agenzie radiofoniche AGR e CNR, redattore a La Notte, Infront, radio MilanInter e radio Number One, oltre ad altre innumerevoli collaborazioni. Opinionista, attualmente, di Telelombardia e Top Calcio 24-7Gold

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