Steven Zhang (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)

Nel grande catino dello stadio Giuseppe Meazza, i tifosi nerazzurri salutano la squadra, dopo il match pareggiato con la Lazio. Da sabato 18 maggio sembra che l’Inter non sia più di Zhang, poiché sarebbe stata assorbita dal fondo Oaktree

La festa-scudetto dei tifosi a San Siro non è stata sicuramente rovinata dalle notizie arrivate da Viale della Liberazione, ma sicuramente qualcosa preoccupa. Il comunicato di Steven Zhang ai tifosi ha fatto sobbalzare tutti quanti dalla sedia, poiché l’F.C. Inter pare non sia più sua. La dead line sarà martedì 21 maggio, quando finalmente si saprà se la proprietà Suning avrà perso l’Inter a favore del fondo statunitense.  Secondo quanto trapelato, Oaktree manterrà il management attuale soprattutto nel primo periodo, poi ci saranno le nuove linee guida della nuova proprietà, che potrebbe non comprendere più Beppe Marotta e Piero Ausilio. E’ noto a tutti che il post covid ha flagellato la famiglia Suning, poiché il diktat dalla Cina, non ha più permesso iniettare capitali nell’Inter, quindi tutto il club si è alimentato con l’autogestione, anche grazie al denaro ricevuto dai trofei vinti.

Perché si è arrivato a questo? Entro il 21 maggio, Steven Zhang deve restituire a Oaktree un prestito di 380 milioni di euro o cedere la proprietà del club, poiché tre anni fa aveva dato come garanzia le quote nerazzurre. Se il giovane presidente non dovesse rimborsare il prestito entro la data stabilita, il fondo diventerebbe l’azionista di maggioranza dell’Inter. Zhang ha cercato un rifinanziamento con un altro fondo americano, Pimco, ma la trattativa, al momento, non è stata conclusa. Oaktree vuole i soldi entro martedì e non è disponibile a rivedere i termini dell’accordo. Zhang cercherà alla disperata un’ulteriore dilazione, ma il gruppo dello zio Sam sembra che non abbia assolutamente voglia di rivedere la loro posizione.

Tornando alle questioni di campo, l’Inter ha pareggiato l’ultima partita della stagione di fronte al popolo amico. La Lazio era andata in vantaggio grazie a un gol da fuori area di Daichi Kamada non respinto bene da Yann Sommer, sembrato incerto nell’occasione. Da sottolineare quattro grandi interventi di Ivan Provedel, che ha difeso la porta dei biancocelesti con le unghie e il cuore. In mezzo anche un legno colpito da Lautaro Martinez Il pareggio da chi meno te lo aspetti. Su un calcio piazzato battuto da Alexis Sanchez, Denzel Dumfries è saltato su Adam Marušić e ha trafitto l’incolpevole Provedel. Finisce 1-1 in mezzo al tripudio dei tifosi nerazzurri.

Di Beppe Vigani

Giornalista professionista iscritto all'Ordine dal 1993. Corrispondente, in passato, del Corriere dello Sport e delle Agenzie radiofoniche AGR e CNR, redattore a La Notte, Infront, radio MilanInter e radio Number One, oltre ad altre innumerevoli collaborazioni. Opinionista, attualmente, di Telelombardia e Top Calcio 24-7Gold

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