Vlahović, in centro, con Nicolussi Caviglia e Chiesa dopo il gol

I bianconeri vincono con merito la 15ª Coppa Italia, superando l’Atalanta con un gol di Vlahović. Bergamaschi spenti, poco lucidi in difesa e in attacco

Vince la Juventus. Con merito. Per la terza volta l’Atalanta rimane a bocca asciutta. Rispetto alle altre volte partiva da favorita, soprattutto, per i bookmakers, ma sul campo non si è vista la squadra che ha sconfitto l’Olympique Marsiglia e Roma. Nel primo tempo i bianconeri sono riusciti a imbrigliare Teun Koopmeiners, impreciso e impacciato soprattutto nelle misure. In difesa il vero disastro. Isak Hien ha aspettato la più importante della stagione per dare il peggio di sé. Sulla palla di Andrea Cambiaso per Dušan Vlahović proprio il difensore svedese eseguiva un contromovimento per mettere fuorigioco il serbo che infilava il povero Marco Carnesecchi vanamente proteso in uscita. Gesto improvvido, poiché Berat Djimsiti, di spalle a Hien, teneva in gioco perfettamente l’attaccante bianconero.

Su questo clamoroso errore la Juventus costruiva la vittoria. Qualche minuto dopo il vantaggio, Federico Gatti di testa spediva il pallone sopra la traversa. La Juve nella prima frazione si spegneva qui, anche se di tanto provava a impensierire gli avversari in ripartenza. Charles De Ketelaere, uno dei peggiori in campo, non riusciva a ripetere la prova disputata contro il Marsiglia e nella ripresa veniva sostituito. Nella seconda frazione di gioco, l’arbitro Fabio Maresca perdeva la maniglia della partita. Non fischiava un rigore netto commesso da Hien (sempre lui) su Vlahović, che si risparmiava l’espulsione per seconda ammonizione. Al centravanti serbo veniva annullato un gol per un fuorigioco millimetrico.

Seppure il predominio territoriale fosse netto, l’Atalanta, colpiva solo un palo con Ademola Lookman. La risposta della Juventus era immediata con Fabio Miretti che a pochi metri da Carnesecchi stampava il pallone sulla traversa. Nel frattempo Massimiliano Allegri veniva espulso per avere inveito contro il direttore di gara per un colpo subito da Gleison Bremer. Finiva qui con un recupero di ben nove minuti. Ancora una volta, Gian Piero Gasperini mastica amaro, ma non c’è tempo per recriminare. Mercoledì 22 maggio ci sarà la finale dell’Europa League contro il Bayer Leverkusen, vincitore della Bundesliga, mentre il quinto posto per la Champions è ancora da conquistare.

Di Beppe Vigani

Giornalista professionista iscritto all'Ordine dal 1993. Corrispondente, in passato, del Corriere dello Sport e delle Agenzie radiofoniche AGR e CNR, redattore a La Notte, Infront, radio MilanInter e radio Number One, oltre ad altre innumerevoli collaborazioni. Opinionista, attualmente, di Telelombardia e Top Calcio 24-7Gold

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