Il portiere del Bayern a due minuti dalla fine commette un errore imperdonabile, permettendo ai Merengues poi di vincere e conquistare la 18ª finale di Champions. Male la terna arbitrale. In Conference League finale anche per la Fiorentina
Niente da fare. Il Santiago Bernabeu per l’ennesima volta è tabù per il Bayern, che fino a due minuti dal termine assaporava il sogno di eliminare il grande Real. Non è successo per una sciocchezza di Manuel Neuer, il portierone dei bavaresi, che dopo quattro autentici miracoli commetteva un’incertezza su un pallone innocuo calciato da Vinicius Junior rimbalzatogli davanti e scaraventato in rete da José Luís Sanmartín Mato, detto Joselu, uomo della provvidenza di Carlo Ancelotti. E’ la diciottesima volta che i Blancos vanno in finale di Champions e per quattordici l’hanno vinta.
Il Real non muore mai, anche se a dir la verità Neuer l’ha combinata grossa. All’88’ il Bayern rimane in dieci perché Aleksandar Pavlović è dovuto uscire momentaneamente per crampi. Detto questo, che non è un dettaglio, l’estremo difensore di Gelsenkirchen fino a quel momento aveva fatto pentole e coperchi. Al 13′ si esalta su Vinicius deviando la palla sul palo e poi respingendo sulla ribattuta con un colpo di reni, ripetendosi al 40′. Venti minuti più tardi si supera volando sulla punizione di Rodrygo Goes, poco dopo, con la mano aperta, respinge l’ennesima conclusione d Vinicius.
ll gol degli ospiti al 68′ su contropiede. Harry Kane (44 gol su altrettanti match in questa stagione) serve Alphonso Davies che partito a sinistra, si accentra, si libera di Antonio Rüdiger e infila Andrij Lunin con un tiro a giro che si infila nell’angolo più lontano. Della sciocchezza sul pareggio del Real abbiamo già scritto, mentre il gol della qualificazione al 91′ è siglata ancora da Joselu, entrato all’81’ al posto di Federico Valverde. Il centravanti (nato a Stoccarda e arrivato dall’Espanyol in cui militava la scorsa stagione) è il vero eroe della serata. Gettato nella mischia come gesto della disperazione da Ancelotti, in dieci minuti dal suo ingresso in campo ha messo ko il Bayern.
Poi il fattaccio: Matthijs de Ligt segna, secondo il molto disattento segnalinee, in fuorigioco il gol del pareggio. L’arbitro Szymon Marciniak invece di far proseguire l’azione, come da protocollo, interrompe l’azione. Apriti cielo. Il gol era regolare. Un errore da una terna mediocre che rovina una semifinale bellissima. Tedeschi ancora una volta beffati dai fischietti, sempre contro il Real Madrid. L’ennesima.
In finale il Real Madrid incontrerà nella finale di Wembley l’1 giugno il Borussia Dortmund che ha sconfitto il PSG, eterna incompiuta. In finale di Conference League anche la Fiorentina che contro il Bruges, dopo essere andata sotto, riesce nella ripresa a pareggiare su rigore (procurato da M’Bala Nzola, autore dol gol vittoria all’andata) con Lucas Beltrán. All’andata i viola avevano superato i belgi 3-2. La finale si disputerà all’Agia Sophia di Atene il 29 maggio contro la vincente tra Olympiacos e Aston Villa.