Il Risorgimento nella pittura lombarda, in mostra nella meravigliosa cornice della Reggia di Monza, l’Orangerie e i Musei Civici fino al 28 luglio 2024

La grande mostra, curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da Vidi Cultural in collaborazione con il consorzio di Villa Reale e il Comune di Monza, raccoglie oltre cento opere per descrivere in pittura l’800 in Lombardia. I protagonisti sono gli artisti che hanno attraversato gli stili del periodo romantico, storico e naturalistico che ha caratterizzato il periodo risorgimentale e la mostra è stata suddivisa in queste aree tematiche per dare al visitatore l’opportunità di comprendere al meglio un periodo artistico così ricco di temi e di stili.

Ricordate il Risorgimento e le lotte intestine denominate guerre di indipendenza? È in quel periodo dal 1815 al 1870, che gli Italiani coltivano il moto d’orgoglio che permetterà alla nazione di trovare l’unità non solo geografica ma anche politica ed economica. 
È in questa cornice sociale che operano gli artisti come  Francesco Hayez (nato 1791-deceduto 1882),  Tranquillo Cremona (1837-1878),  Gerolamo Induno (1825-1890), fino a Medardo Rosso (1858-1928) e Gaetano Previati ((1852-1920) per descriverci attraverso disegni e dipinti un’epoca intimista e rivoluzionaria allo stesso tempo. 

Emilio Gola “Lavandaie sul Naviglio”

Nel percorso espositivo possiamo ammirare dipinti non solo dei protagonisti dell’Ottocento milanese ma anche quelli di altre province lombarde come Monza. E’ infatti nei musei Musei Civici Monzesi che è allestita una sezione dedicata alla scena artistica di pittori che ebbero qui i loro natali, come Pompeo Mariani (1857-1927), Mosè Bianchi (1840-1904), Eugenio Spreafico (1856-1919) ed Emilio Borsa (1857-1931). La mostra continua nel grande padiglione dell’Orangerie di Villa Reale, dove troviamo gli artisti che hanno operato sulla scena milanese.

Cosa vedremo in mostra : non potendo citare tutte le opere, mi limiterò a citare quelle per cui ho compreso, per quanto mi riguarda, l’importanza contenutistica e tecnica senza disconoscerne nessuna per valore e significato.

Lo stile Romantico e Verista nel paesaggio dell’800

Ai Musei Civici di Monza, nell’antica casa degli Umiliati nella sezione dedicata all’800 lombardo campeggiano i meravigliosi paesaggi marini di Pompeo Mariani di stile romantico fino a sfiorare la tecnica impressionista. L’artista che da Monza si trasferirà a Bordighera, dove vivrà per gran parte della sua esistenza, coltiva uno stile di pittura che ricorda il grande pittore inglese William Turner (1775-1851), per tagli visivi e contenuti stilistici. Rappresenterà solo un quadro di soggetto storico: la partenza di Garibaldi dallo scoglio di Quarto.

Mosè Bianchi “Milano sotto la neve”

Così anche Mosè Bianchi, di cui vediamo in mostra i suoi paesaggi innevati che rappresentano una Milano ottocentesca sempre veloce, fatta di poveri che corrono e ricchi borghesi in carrozza, con una tecnica sofisticata che prelude allo smaterializzarsi della forma che sarà tipica dell’impressionismo.

Eugenio Spreafico “I predestinati”

Di Eugenio Spreafico, invece, vedremo in mostra l’opera dal titolo “I predestinati”. Con uno stile più “verista” l’artista descrive l’immagine della ragazza-contadina, immersa nel paesaggio agricolo lombardo che seduta a terra, tiene a bada pavoni e tacchini.

Angelo Inganni “Veduta della Contrada Nuova a Monza”

E sempre per parlare di paesaggio e di come viene inteso nell’ottocento troviamo in mostra all’Orangerie di Villa Reale, altri artisti che ne hanno dato un ritratto diverso prediligendo sempre l’aspetto romantico anche con uno stile più da vedutista come i migliori pittori veneziani. Uno di questi è Giovanni Migliara (1785-1837), pittore e scenografo, che ha descritto con inconsueti tagli fotografici una meravigliosa Milano  fatta di architetture maestose e riconoscibili come “Il Portico di Sant’Ambrogio”, in mostra. Il suo allievo Angelo Inganni (1807-1880) non sarà da meno nel descrivere la Milano di belle prospettive e molte figure intente nella loro vita quotidiana e nel lavoro. Il suo è un occhio felice nell’elaborare anche particolari che documentano in modo realistico oltrechè romantico, la Milano e in questo caso, la città di Monza del suo tempo. In mostra troviamo “Veduta della Contrada Nuova a Monza” .

Il racconto storico e la ritrattistica

Francesco Hayez che inaugura la stagione romantica. Dell’artista conosciamo il dipinto più noto “Il bacio”. In mostra il “Ritratto femminile”, che ritrae la donna dell’operosa borghesia milanese, già più emancipata con lo sguardo vivo e più intelligente. I ritratti sono in generale meno statici e risolti tecnicamente per far sentire soprattutto l’emozione e la personalità di chi è ritratto.

Gerolamo Induno. E’ l’artista che riassume l’immagine generale della mostra che vuole narrarci sia gli eventi storici che i momenti intimisti di una quotidianità  tutta italiana. Nel suo dipinto, stampato per la locandina dell’esposizione, l’artista ritrae l’ufficiale che torna dal fronte, in braccio il pargolo che non vede da tempo e la venerata moglie che lo ha atteso. La scena si svolge in un vialetto che probabilmente li conduce verso casa. Patria, famiglia e unità di intenti. Gerolamo Induno è il pittore che ha rappresentato le grandi battaglie come “La battaglia di Magenta” e quella “Battaglia della Cernaja” e che sa soffermarsi anche in modo romantico sulle vicende della vita dei soldati e ufficiali al fronte.

Dalla Scapigliatura fino alla pittura Simbolista

Daniele Ranzoni “La giovinetta inglese”

In mostra Tranquillo Cremona, padre della scapigliatura che in pittura si traduce come in letteratura, in un vero e proprio cambiamento tecnico e di contenuto. I contorni sono sempre più sfumati e la pittura diventa macchia e segno veloce. In mostra “L’edera”. Amanti che si librano quasi nell’aria, avvolti dal segno veloce del pittore. Anche per Daniele Ranzoni (1843-1889), di cui in mostra possiamo vedere “La giovinetta inglese”, la tecnica coloristica è macchia di colore impressionista e il taglio dell’immagine innovativo.

Per finire il dipinto di Gaetano Previati che ritrae l’immagine di Giulietta e Romeo dal titolo “Il bacio”. L’artista ci narra attraverso la famosa tragedia shakesperiana, le sofferenze provocate dall’amore contrastato. Con Previati e sul finire del secolo, realizzata l’Unità d’Italia, la pittura dice addio al periodo romantico per assumere il modo scapigliato e simbolista, che detterà le nuove regole pittoriche del secolo a venire.

800 LOMBARDO

Ribellione e conformismo, da Hayez a Previati
Orangerie, Reggia di Monza e Musei Civici di Monza
Fino al 28 luglio 2024

Per informazioni:
www.vidicultural.com
www.reggiadimonza.it
www.museicivicimonza.it
800lombardo@gmail.com

Di Marcella Baldassini

Grafico editoriale e giornalista professionista iscritta all’Ordine nel 1994. Ho curato la veste grafica per numerose riviste di arredamento (Domus, Gioia Casa, Spazio Casa) e settimanali femminili di attualità, gossip e benessere (Gente, Vitality). Da sempre appassionata d’arte, design, e psicologia. Ho lavorato, inoltre, con l’Editoriale Domus, Rusconi Editore - Hearst, Editoriale Jackson e in varie agenzie di pubblicità come visual. Ho collaborato anche con ultimaparola.net e stadio5.it

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