A Palazzo Reale di Milano i capolavori dei due artisti provenienti dal Musée de l’Orangerie e dal Musée D’Orsay, a cura di Cécile Girardeau e Stefano Zuffi

Nessuno può far a meno degli impressionisti. Sono stati i grandi traghettatori visivi dall’arte del racconto storico, epico e didascalico a quello naturalistico, moderno e “en plein air”. L’impressionismo e gli artisti che avevano deciso di appartenergli, non è stato solo un movimento che ha rivoluzionato tecnicamente la forma e il modo di vedere, ma un modo completamente diverso di concepire la realtà.

A 150 anni dalla prima mostra degli impressionisti che si tenne a Parigi nel 1874, a Palazzo Reale a Milano. L’esposizione pone a confronto le personalità e le opere di due pittori, Paul Cézanne e  Pierre-Auguste Renoir. La mostra presenta cinquantadue capolavori che riassumono il lavoro dei due artisti che nella loro lunga carriera hanno sperimentato la pittura di paesaggio “en plein air”, quella compositiva della natura morta e infine quella figurativa.

Le opere, riunite dal mercante d’arte Paul Guillaume (1891-1934) comprendono un periodo che va dagli anni settanta dell’Ottocento fino alle prove più mature dei primi del Novecento. Sarà lo stesso mercante su suggerimento dell’amico poeta, Guillaume Apollinaire, ad acquistare molte opere dei due artisti. Dopo la sua morte , le opere sono confluite nelle prestigiose collezioni del Musée de l’Orangerie e  del Museo d’Orsay di Parigi.

Ma chi sono gli impressionisti e gli artisti che hanno fatto parte di questa grande rivoluzione estetica e nuova visione del mondo? Quelli che fin dal primo momento sono stati rifiutati per aver colto il nuovo modo di vedere. Per imporre la loro idea di pittura dovranno costituire una libera associazione per poter discutere della nuova estetica. Saranno in molti e ognuno anche se appartenente allo stesso movimento svilupperà uno stile particolare. La prima mostra sarà nello studio del famoso fotografo Gaspard-Félix Tournachon conosciuto con lo pseudonimo Nàdar, dato che il Salon Parigino li aveva in un primo tempo criticati. Sarà Paul Durand-Ruel,  il mercante che li capirà profondamente e li scorterà sulle ali del successo.

Cosa vedremo nella mostra Il percorso espositivo si focalizza sull’opposta personalità dei due pittori e sulla diversa interpretazione che danno dei soggetti che dipingono, pur appartenendo allo stesso movimento pittorico condividendone l’estetica e la poetica.

Il paesaggio “En plein air” La prima parte dell’esposizione è caratterizzata dalla pittura di paesaggio detto “en plein air”, all’aperto, dal vivo. Possiamo ammirare molti dipinti che ritraggono il paesaggio nei dintorni di Parigi e in altre località francesi e il modo diverso di intenderlo.

Nel dipinto ”Paysage de neige” del 1875 e “Le Poirier d’Angleterre”, del 1873, Renoir ci rimanda l’atmosfera invernale con pennellate leggere e macchie di colore. Nel quadro successivo, usa le stesse modalità tecniche e coglie la potenza dell’albero che diventa il soggetto principale, mentre pone le figure minute e quasi inesistenti, in secondo piano.

La pennellata di Cézanne invece, segnica e più analitica di quella dell’amico Renoir, si esprime in modo inequivocabile nel “Paysage au toit rouge ou Le Pin à l’Estaque”  del 1875 e nell’opera “Route de villagerealizzato nel 1872.

Il filone figurativo dei due artisti Nelle sale che seguono il percorso espositivo si impongono i ritratti e le composizioni figurative di Renoir. Nell’opera “Portrait de deux fillettes” realizzato tra il 1890 e il 1892, l’artista rappresenta le due figure con una tale forza espressiva che guardandole si ha la sensazione di ascoltare  quello che si sussurrano all’orecchio. Anche negli altri quadri “Yvonne et Christine au piano”, 1892, e “Gabrielle e Jean”, 1895, l’atmosfera è quella di sentire le figure nella loro vivacità estrema. Questo per dire quanto Renoir sia veramente più impressionista di Cézanne nel creare un’atmosfera armonica, nel rimandarci serenità e spensieratezza di situazioni della vita quotidiana. L’amico Cézanne, a differenza di lui, dipinge ritratti espressivi attraverso la materia e il colore, in un’atmosfera più metafisica e razionale, come nel “Portrait de Madame Cézanne”, realizzato tra il 1885 e il 1895 e nell’opera,“Portrait du fils de l’artiste”, 1880. Anche nel soggetto “Les Bagneuses”, che ripeterà più volte come studio di gruppi di figure nude in aperta campagna saprà restituire con la sua pennellata segnica e materica, un modo di sentire la pittura che precorre i moderni “fauves” degli anni a venire.

Nature morte Nelle ultime stanze della mostra possiamo continuare a vedere l’alternarsi del paragone stilistico delle meravigliose nature morte di ortaggi e fiori. Anche qui tra i due amici pittori è evidente la differenza nell’interpretare il soggetto non solo nella tecnica ma anche nel taglio dell’immagine. Ne è dimostrazione l’opera “Bouquet” di Renoir, realizzata nel 1901 a raffronto a quella di Cézanne, del 1890, “Le Vase blue” .

Gli Atelier Alla fine dell’esposizione il curatore della mostra ha voluto trasportarci nella magia degli studi dei pittori impressionisti della Parigi Bohemien. La Sala Atelier ci conduce all’interno degli studi dei pittori partendo dalla documentazione  relativa a quelli di Cagnes-sur-mer per Renoir e del Jas de Bouffan per Cézanne.

Info

DoveCosto bigliettiGiorniOrari
Palazzo RealeOpen 17,00 euroMartedì 10-19,30
Piazza del Duomo, 12Intero 15,00 euroMercoledì10-19,30
MilanoRidotto 13,00 euroGiovedì10-22,30
tel. +39 02 884 45 181Ridotto speciale 6,00Venerdì10-19,30
c.mostre@comune.milano.itSabato10-19,30
Domenica10-19,30

Siti internet

www.palazzorealemilano.it

www.mostracezannerenoir.it

Di Marcella Baldassini

Grafico editoriale e giornalista professionista iscritta all’Ordine nel 1994. Ho curato la veste grafica per numerose riviste di arredamento (Domus, Gioia Casa, Spazio Casa) e settimanali femminili di attualità, gossip e benessere (Gente, Vitality). Da sempre appassionata d’arte, design, e psicologia. Ho lavorato, inoltre, con l’Editoriale Domus, Rusconi Editore - Hearst, Editoriale Jackson e in varie agenzie di pubblicità come visual. Ho collaborato anche con ultimaparola.net e stadio5.it

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