Il grande artista olandese, in mostra al Mudec di Milano fino al 28 gennaio 2024, ribalta l’etichetta esclusiva di pittore folle e outsider

“Cammino molto, quando posso, è decisamente bello qui, in questa brughiera. Ci sono i lillà e i laburni che fioriscono nei giardini. Se uno ama la natura, allora può trovare la bellezza ovunque”
Vincent Van Gogh

Il giovane Van Gogh non era solo un gran camminatore, ma pittore colto. Quando descriveva un paesaggio non era mai una narrazione generica di quello che vedeva ma una visione analitica ricca di particolari. Collezionava coleotteri e altri animali e si divertiva a descriverli anche con il loro nome latino. Sono frequenti le sue citazioni da libri scientifici di botanica. Non solo era appassionato di piante, anche di animali. La serie pittorica dei nidi, di cui alcuni in mostra, rivelano questa smisurata passione per tutto ciò che vive in natura. Questa mostra vuole svelarci anche un Van Gogh, colto e raffinato selezionatore di libri dei più grandi romanzieri dell’Ottocento, un artista dalla personalità complessa e a tutto tondo, con interessi variegati che sono alla base. Questo evento ci restituisce una personalità variegata e ricca di interessi non solo pittorici ma letterari e filosofici.

Il percorso della mostra si snoda in quattro sezioni che definiscono le quattro fasi storiche della sua vita e dei suoi spostamenti.

Il primo periodo 1880-1885 nel Borinage, all’Aia, e a Nuenen, dove decide di diventare pittore. Qui a contatto con la dura vita dei minatori e degli agricoltori nascono i suoi disegni a gessetto con un segno graffiante che mira a enfatizzare nell’espressività dei personaggi tutta una vita di stenti e fatiche. Van Gogh rifiuta il “sistema religioso stabilito”, per diventare un socialista utopista. Le sue letture confermano una visione spirituale che non ha più solo del mistico ma è incarnata nella realtà delle persone e della quotidianità. L’autore che lo interessa particolarmente è Jules Michelet che con la sua opera sulla “Storia della rivoluzione francese” (1847-1853), che restituisce al popolo un ruolo attivo mettendolo al centro della dinamica rivoluzionaria. Di grande importanza per la sua formazione di pittore, di cui ammira disegni e opere grafiche è Jean-Francois Millet a cui si ispira sia per tematiche spirituali che per i suoi disegni.

Nel percorso espositivo ci sono  molte opere che confrontano il suo lavoro con quello di Millet.

Salici al tramonto, 1888. Olio su tela

Il secondo periodo 1886-1888, il pittore è a Parigi. Questa città segna una svolta nella sua carriera di pittore. Van Gogh frequenta l’ambiente artistico degli impressionisti, studia la loro tecnica. In mostra possiamo vedere alcuni quadri realizzati con la tecnica “pointilliste”, di cui Signac è stato il protagonista assoluto. Ma gli impressionisti lo attirano particolarmente per la loro lezione magistrale sulla luce, sul colore , sul movimento. Mai nessun movimento è stato così rivoluzionario nel descrivere la realtà. Non solo, sono gli stessi impressionisti a essere interessati all’arte giapponese e alle loro stampe per composizione e colorazione. Van Gogh, ne è affascinato e coglie nell’arte giapponese anche quella poetica per cui l’uomo diventa meno importante della natura che lo circonda. La visione non è più antropocentrica. La cultura orientale inserisce l’uomo in dimensioni più piccole e dà valore agli elementi naturali dall’albero fin al piccolo filo d’erba. Van Gogh , capirà molto bene questo messaggio che traslerà nella sua opera fino alla fine.

Il terzo periodo 1888-1889. Vincent Van Gogh si trasferisce ad Arles alla ricerca di quella luce che tanto aveva visto nei quadri impressionisti. La sua pittura cambia notevolmente. In mostra sono esposti paesaggi naturalistici come “Salici al tramonto”, “La vigna verde”, dove è possibile intuire un pittore già cambiato nel modo di  interpretare il segno, la luce e la pittura. Masse di colore materico che rispecchiano un modo  “espressionista” di interpretare il paesaggio e i ritratti  Van Gogh, ha superato se stesso. Non è più il pittore che ritrae semplicemente la realtà come nei modelli impressionisti ma la sua pittura diventa carica di emozione e il suo segno rispecchia la sua anima tormentata.

Il quarto periodo 1889-1890 l’artista a Saint-Rémy. Ospedale di Saint-Paul-De-Mausole. Van Gogh entra spontaneamente nell’ospedale di Saint-Rémy. Ha a disposizione una stanza per dipingere. E’ affetto da periodiche crisi allucinatorie ma nonostante questo riesce a dipingere e gli viene permesso anche di farlo in plein air. Una volta ristabilitosi, torna a Parigi per visitare il fratello Theo che tutta la vita gli è stato di supporto materiale e spirituale. L’artista proverà a vivere in solitudine a Auvers –sur-Oise nei pressi di Parigi e la sua pittura inizia a suscitare interesse all’inizio del 1890. Espone al Salon XX di Bruxelles ed esce un articolo molto positivo sulla sua pittura e vicenda artistica. La notizia rinnova la sua energia e dipinge molto. In modo inevitabile decide di porre fine alla sua vita proprio in quegli anni. Quello che rimane di lui è quell’amore per la natura e l’umanità che ha caratterizzato la sua pittura, la sua poetica e la sua vita.

L’’esposizione è stata promossa dal Comune di Milano-Cultura con il patrocinio dell’Ambasciata e Consolato dei Paesi Bassi in Italia in collaborazione con il museo Kroller-Muller di Otterlo che possiede una gran produzione di dipinti e disegni dell’artista.

InfoMostra fino al 28/01/2024
MudecVia Tortona 56, tel.02.54917
Oraridal lunedì al venerdì 10.00- 17.00
giovedì–sabato dalle 9.30 fino alle 22.30
BigliettiIntero 16 euro, ridotto 14 euro

Di Marcella Baldassini

Grafico editoriale e giornalista professionista iscritta all’Ordine nel 1994. Ho curato la veste grafica per numerose riviste di arredamento (Domus, Gioia Casa, Spazio Casa) e settimanali femminili di attualità, gossip e benessere (Gente, Vitality). Da sempre appassionata d’arte, design, e psicologia. Ho lavorato, inoltre, con l’Editoriale Domus, Rusconi Editore - Hearst, Editoriale Jackson e in varie agenzie di pubblicità come visual. Ho collaborato anche con ultimaparola.net e stadio5.it

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